Il Signore delle Mosche

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    Ho appena finito (da qualche ora in realtà) il Signore delle mosche. STUPENDO. Ma. Mi ha lasciato davvero confusa ò.ò
     
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    Perché confusa? ^^
     
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    Perché sono arrivata all'ultima pagine e...dopo che l'ho girata ho capito che il libro era finito così. Ho girato nuovamente la pagina, ho letto nuovamente la fjne, e poi l'ho di nuovo girata, guardando incredula la pagina bianca c__c
    Non spoilero nulla, però, mi aspettavo una fine diversa! :c
     
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    Metti lo spoiler così mi puoi dire le tue impressioni: sono curiosa. ^^
     
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    hi, I'm Robs

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    Beh, diciamo che lo trovo...ambiguo.
    Cioè, non ho capito molto bene che fine faranno Jack e i cacciatori, perchè non lo dice chiaramente. Poi sì, il finale vuole far capire che i personaggi sono passati da essere bambini ad essere "più maturi" in quest'isola sperduta, costretti a cacciare per mangiare. Si fa capire la maturità di Ralph, che cerca in tutti i modi di contrattare con Jack e la sua banda, che però sono diventati dei selvaggi. Come libro è davvero molto interessante, è così realistico che nemmeno mi sono resa conto, inizialmente, dei cambiamenti avvenuti nei personaggi. E poi la morte di Piggy, pls. No. Lui non doveva morire. Mi faceva tenerezza! c__c
    E. Una cosa che non ho capito molto bene, è il ruolo della Bestia, alias Il Signore delle Mosche, che appare solo un paio di volte. E' questo che mi ha lasciato stupita. Cioè, mi aspettavo davvero di più da questo libro, che morisse più gente, qualche combattimento mortale tra Ralph e Jack, ma nope. Il tutto si è concluso con il loro salvataggio. E mi ha...deluso, un po' :c
     
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    CITAZIONE (Rob' @ 30/11/2013, 14:51) 
    Beh, diciamo che lo trovo...ambiguo.
    Cioè, non ho capito molto bene che fine faranno Jack e i cacciatori, perchè non lo dice chiaramente. Poi sì, il finale vuole far capire che i personaggi sono passati da essere bambini ad essere "più maturi" in quest'isola sperduta, costretti a cacciare per mangiare. Si fa capire la maturità di Ralph, che cerca in tutti i modi di contrattare con Jack e la sua banda, che però sono diventati dei selvaggi. Come libro è davvero molto interessante, è così realistico che nemmeno mi sono resa conto, inizialmente, dei cambiamenti avvenuti nei personaggi. E poi la morte di Piggy, pls. No. Lui non doveva morire. Mi faceva tenerezza! c__c
    E. Una cosa che non ho capito molto bene, è il ruolo della Bestia, alias Il Signore delle Mosche, che appare solo un paio di volte. E' questo che mi ha lasciato stupita. Cioè, mi aspettavo davvero di più da questo libro, che morisse più gente, qualche combattimento mortale tra Ralph e Jack, ma nope. Il tutto si è concluso con il loro salvataggio. E mi ha...deluso, un po' :c

    Il Signore delle Mosche è uno dei molti nomi di Satana («Il mio nome è Legione perché siamo molti» diceva infatti Satana a Gesù Cristo), quindi, da come l'ho sempre interpretata io, il fatto che il Signore delle Mosche appaia nel romanzo – anche se solo un paio di volte – è lo stesso significativo. Non può infatti essere un caso, letterariamente parlando, che tale personaggio solo apparentemente secondario, si meriti addirittura il titolo del libro. E infatti il lento passaggio da esseri umani a semi-bestie dei ragazzi nel corso del romanzo è imputabile a lui, che è l'incarnazione stessa del male. Il male infatti si fa sempre più largo nelle menti dei ragazzi fino a prendere il sopravvento. Oltre a essere un'allegoria della società che si corrompe anche nella democrazia a causa della bramosia degli uomini, Il Signore delle Mosche è anche un'allegoria del mondo corrotto dal Male.
    Infatti questi ragazzi, che cominciano la loro vita comunitaria animati da buone intenzioni, ovvero quelle di ricreare una società civile anche in mezzo alla natura selvaggia, come dei piccoli Robinson Crusoe, falliscono però nell'intento e rovesciano il mito incarnato dal personaggio di Defoe non appena il simbolo del potere (la conchiglia) comincia ad acquisire il suo vero e più sinistri significato. La lotta interna dei ragazzi li porta ad una lenta e progressiva degenerazione che li porterà a crescere e a maturare nel modo più terribile, assistendo alla morte dei propri compagni e alla violenza generata dalla lotte per il potere, e tutto questo è innegabilmente opera di Satana o di qualsiasi altra forza malvagia di natura metafisica alla quale si voglia attribuire tale operato.

    Il salvataggio poi è sì un salvataggio, anche questo allegorico della Salvezza eterna forse, ma è innegabile che il pianto finale di Ralph abbia qualcosa di terribile più che liberatorio, in quanto rappresenta la consapevolezza di aver perso per sempre l'innocenza e di essere inesorabilmente caduti preda del Male.
    Io adoro questo libro. *_*


    Scusa il papiro: deformazione professionale di una neo-laureata in lettere. xD
     
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  7. effy`
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    CITAZIONE (*Leah @ 30/11/2013, 16:35) 
    CITAZIONE (Rob' @ 30/11/2013, 14:51) 
    Beh, diciamo che lo trovo...ambiguo.
    Cioè, non ho capito molto bene che fine faranno Jack e i cacciatori, perchè non lo dice chiaramente. Poi sì, il finale vuole far capire che i personaggi sono passati da essere bambini ad essere "più maturi" in quest'isola sperduta, costretti a cacciare per mangiare. Si fa capire la maturità di Ralph, che cerca in tutti i modi di contrattare con Jack e la sua banda, che però sono diventati dei selvaggi. Come libro è davvero molto interessante, è così realistico che nemmeno mi sono resa conto, inizialmente, dei cambiamenti avvenuti nei personaggi. E poi la morte di Piggy, pls. No. Lui non doveva morire. Mi faceva tenerezza! c__c
    E. Una cosa che non ho capito molto bene, è il ruolo della Bestia, alias Il Signore delle Mosche, che appare solo un paio di volte. E' questo che mi ha lasciato stupita. Cioè, mi aspettavo davvero di più da questo libro, che morisse più gente, qualche combattimento mortale tra Ralph e Jack, ma nope. Il tutto si è concluso con il loro salvataggio. E mi ha...deluso, un po' :c

    Il Signore delle Mosche è uno dei molti nomi di Satana («Il mio nome è Legione perché siamo molti» diceva infatti Satana a Gesù Cristo), quindi, da come l'ho sempre interpretata io, il fatto che il Signore delle Mosche appaia nel romanzo – anche se solo un paio di volte – è lo stesso significativo. Non può infatti essere un caso, letterariamente parlando, che tale personaggio solo apparentemente secondario, si meriti addirittura il titolo del libro. E infatti il lento passaggio da esseri umani a semi-bestie dei ragazzi nel corso del romanzo è imputabile a lui, che è l'incarnazione stessa del male. Il male infatti si fa sempre più largo nelle menti dei ragazzi fino a prendere il sopravvento. Oltre a essere un'allegoria della società che si corrompe anche nella democrazia a causa della bramosia degli uomini, Il Signore delle Mosche è anche un'allegoria del mondo corrotto dal Male.
    Infatti questi ragazzi, che cominciano la loro vita comunitaria animati da buone intenzioni, ovvero quelle di ricreare una società civile anche in mezzo alla natura selvaggia, come dei piccoli Robinson Crusoe, falliscono però nell'intento e rovesciano il mito incarnato dal personaggio di Defoe non appena il simbolo del potere (la conchiglia) comincia ad acquisire il suo vero e più sinistri significato. La lotta interna dei ragazzi li porta ad una lenta e progressiva degenerazione che li porterà a crescere e a maturare nel modo più terribile, assistendo alla morte dei propri compagni e alla violenza generata dalla lotte per il potere, e tutto questo è innegabilmente opera di Satana o di qualsiasi altra forza malvagia di natura metafisica alla quale si voglia attribuire tale operato.

    Il salvataggio poi è sì un salvataggio, anche questo allegorico della Salvezza eterna forse, ma è innegabile che il pianto finale di Ralph abbia qualcosa di terribile più che liberatorio, in quanto rappresenta la consapevolezza di aver perso per sempre l'innocenza e di essere inesorabilmente caduti preda del Male.
    Io adoro questo libro. *_*


    Scusa il papiro: deformazione professionale di una neo-laureata in lettere. xD

    Mi aggiungo anche io, non uccidetemi xD
    Secondo me, "Il signore delle mosche" è uno di quei pochi romanzi che si presta a molteplici interpretazioni. In breve: quello che ti ha comunicato, cosa tu ci hai capito e cosa hai voluto vederci.
    Dal mio punto di vista, di realistico c'è tutto e niente. Ogni personaggio incarna una metafora o un ruolo umano e sociale, oltre che politico. Ralph è un democratico,ma fondamentalmente un vigliacco. E' l'uomo odierno che non riesce a incarnare la figura del leader e si perde tra la massa. Piggy rappresenta la ragione umana. L'intuizione e il pensiero vengono figurati attraverso gli occhiali, che i ragazzi usano per accendere il fuoco, quindi "accendere la lampadina", in breve. Il fuoco è il lume della ragione. La sua morte è molto significativa, non muore per nulla, le conseguenze di ciò saranno catastrofiche; venendo a mancare la ragione, l'isola cade preda dell'anarchia e della selvaggia violenza dei ragazzi (non per nulla il personaggio ha le sembianze di un bambino grassoccio e logorroico, sgradito principalmente agli altri).
    Il pensiero politico e filosofico di Golding si contrappone al naturalismo di Rousseau, secondo cui (non mi ricordo il titolo della sua dannata opera) l'essere umano è naturalmente buono, ovvero, riportato a un paesaggio selvaggio, più che rurale, essendo dalla nascita un essere privo di cattiveria inquinato poi dal contesto sociale, l'uomo si presenterebbe buono e docile. In pratica, secondo questo gentiluomo francese, se radiamo al suolo le città e ci trasferiamo tutti in amazzonia non ci sono più conflitti. Per Golding, invece, è l'esatto opposto: l'uomo viene represso ed educato dalla società. Alla nascita è già cattivo, malizioso, inquinato da pensieri di supremazia e violenza. Settando la sua storia su un vero paradiso terrestre, con protagonisti dei bambini, quindi esseri che non avevano ancora avuto il tempo di essere "inquinati", vuole dimostrare proprio questo, della crudeltà e della malvagità come componente presente nell'uomo.
    La bestia in realtà non è propriamente il signore delle mosche, la bestia è quell'oscurità, quel Male, che è negli uomini naturalmente e che ha causato la distruzione di un vero paradiso terrestre (l'isola è una rappresentazione in scala ridotta della Terra stessa) in un vero e proprio inferno.
    Simon, poi, per quel che penso è la figura religiosa del gruppo. E' un pacifista e un solitario, ha visioni che gli altri non hanno e contatti che gli altri non capiscono. Probabilmente con la frase 'la bestia è dentro di noi' cerca di spiegare che il diavolo, signore delle mosche (e qui ho il sentore che golding fosse proprio ateo) non ha nulla di esterno all'essere umano. Comunque, per tale verità espressa ad alta voce, deve morire (ovvio)
    Per il resto quoto Leah in tutto: La conchiglia e il significato finale con Ralph che piange.
    Scusate VOI il papiro xD (scritto chissà in che italiano)
     
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    Teoria molto interessante e condivisibile, effy. Mi piace! u.u
    Mi mancavano queste nostre dissertazioni. *_*

    Dunque, il riferimento al pensiero filosofico di Rousseau è quanto mai azzeccato: non ci avevo pensato, ma è un'ipotesi più che probabile che nel suo libro Golding abbia inserito anche una confutazione implicita della teoria rousseauiana sullo stato di natura, teoria quanto mai anacronistica nel 1952 (anno di pubblicazione del Signore delle Mosche), visto poi le atrocità che le due guerre mondiali avevano portato con sé. Il libro in cui Rousseau parla dello stato di natura non mi ricordo più quale fosse... mi pare o il Discorso sull'ineguaglianza oppure il Contratto Sociale (forse addirittura ne fa cenno in tutte e due le opere, visto che era uno dei suoi pensieri filosofici più consolidati).
    Qui Golding mi pare che confuti decisamente la teoria di Rousseau e torni in parte al Leviatano di Hobbes (i postulati bellum omnium contra omnes e homo homini lupus si attagliano decisamente di più al pensiero di Golding rispetto a tutte le idee di Rousseau sulla naturale bontà dell'uomo).

    Riguardo al discorso del Male, anche qui mi trovo d'accordo, nell'insieme. Il fatto che poi Golding fosse o meno ateo alla fine conta poco: ha dato al Male un nome evocativo, immediatamente riconoscibile e attribuibile chiaramente a Satana. Che poi Satana non sia il diavoletto con le corna (cose che ormai penso siano state ampiamente superate, o almeno spero... u.u) è evidente, ma Golding lo evoca attraverso una simbologia chiaramente cristiana (forse perché più immediata o d'impatto...? una grossa testa di maiale sulla quale ronzano migliaia di mosche fa il suo effetto, tutto sommato u.u ) per poi ampliare decisamente il tema e dare neanche troppo velatamente ad intendere che il Male si cela dentro l'uomo, il quale è capace anche tornando allo “stato di natura” rousseauiano di commettere atrocità e di imbestialirsi (appunto) ed abbruttirsi al punto da uccidere un altro essere umano solo per capriccio.

    Le interpretazioni dei vari personaggi che hai dato ci stanno: si attagliano, soprattutto quella di Piggy (specie che il suo aspetto sgradevole e fastidioso agli altri sia legato al fatto che la verità e la ragione sono sempre sgradevoli).
    Ralph, sebbene a me piaccia come personaggio, non posso non dire che, in parte, risulti davvero come un vigliacco. Sicuramente è un ragazzo che si vede attribuire il ruolo di leader solo in base all'apparenza e al suo aspetto esteriore (è piuttosto carino, un po' tenebroso e quindi accalappia subito il favore popolare... non è certo una novità u.u) e che però, fin da subito, non riesce a gestire il potere che si ritrova in mano, lasciandosi trasportare dalla massa, imponendosi solo timidamente e con poca convinzione, risultando del tutto incapace di governare. Inoltre, il suo desiderio di non risultare sgradito alla massa lo porta a compiere le scelte più sbagliate. Le aspettative da parte degli altri lo schiacciano, perché lui non è in grado di gestirle e alla fine Jack arriva ad avere il sopravvento (se vogliamo vedere un allegoria anche in lui potrebbe essere un militare, capo di un esercito che organizza un colpo di Stato) e scatena una sorta di guerra civile sull'isola, uccidendo poi la Ragione incarnata da Piggy.

    Visione interessate. :sisi:
     
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  9. effy`
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    Proporrei quasi di aprire una discussione dedicata all'argomento e incollarci tutti i nostri pensieri, così se qualcuno vuole commentare può senza sentire di star invadendo un altro topic v.v
    Anche perchè voglio l'excursus di Enny v.v
     
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    Il Signore delle Mosche


    Titolo: Il Signore delle Mosche (titolo originale inglese Lord of the Flies)
    Autore: William Golding
    Anno: 1954
    Genere: avvenutra
    Riassunto della trama:
    CITAZIONE
    Un aereo cade su un'isola deserta mentre è in corso un conflitto planetario. Sopravvivono solo alcuni ragazzi che si mettono subito all'opera per riorganizzarsi senza l'aiuto e il controllo degli adulti. Sembra il prologo ideale per un romanzo d'avventura che celebri il pragmatismo e il senso della democrazia britannici. Qualcosa invece comincia a non funzionare come dovrebbe, emergono paure irrazionali e comportamenti asociali, da cui si sviluppa una vicenda che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana. Il Signore delle Mosche, 14 milioni di copie vendute solo nei paesi di lingua inglese, è la prova d'esordio e il manifesto di William Golding, premio Nobel per la letteratura nel 1983, che ama riconoscersi e riassumersi in questa frase: "L'uomo produce il male come le api producono il miele".

    Questa immagine mi è sempre piaciuta. :guru:

    Ebbene, come suggerito da effy ho aperto un topic apposta per questo stupendo libro di William Golding. Trasferisco qui quanto detto finora, così da non andare ot. u.u
     
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9 replies since 30/11/2013, 01:00   91 views
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